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2 Santuari Running – Graglia-Oropa (BI) – 2.6.2008


Testo di Carmela Vergura

Tutto è stato curato nei minimi particolari nella 1a Edizione della 2 Santuari Running, anche il pulmino di servizio scopa, gentilmente messo a disposizione ai podisti che si ritiravo o rinunciavano, come me.

Ma andiamo con ordine: ore 9.00 partenza dal Santuario di Graglia della prima edizione competitiva di questa gran fondo podistica di 20 km, lungo una balconata mozzafiato (quota media altitudine 1000 metri) attraverso i comuni di Graglia, Netro, Muzzano,Occhieppo Superiore, Sordevolo, Pollone e Biella.

Al ritiro dei pettorali mi accolgono delle persone molto gentili, mi guardo attorno e noto che ci sono molti mezzi autorizzati a sorvegliare l’incolumità dei podisti. Le due società organizzatrici: l’associazione Pietro Micca e Gaglianico 1974 hanno pensato a tutto: parcheggi riservati con tanto di autorizzazione al Santuario di Oropa, ristori e spugnaggi lungo il percorso ogni 3 km, ambulanza al seguito, il servizio trasporto borse da Graglia a Oropa con tanto di talloncino personalizzato da applicare sulle borse degli atleti, la navetta per il ritorno dei podisti dopo la premiazione al santuario di Graglia, il traguardo volante sul Ponte Elvo a metà percorso al 10 km, assistenza radio, assicurazione eventuali incidenti, servizio segnalazione chilometraggio lungo il percorso della gara, spogliatoi e premiazioni al chiuso (si sa che ad Oropa la pioggia è sempre in agguato).

Quello delle premiazioni è stato un momento anche commovente, le due società oganizzatrici hanno voluto ricordare due loro soci scomparsi di recente, con dei premi speciali: al 1° MM50 e alla 1° Società classificata.

I premi per i podisti sono stati abbondanti, cestini colmi di roba da mangiare, oggetti di varia natura e premi per tutti. Anche la sottoscritta è stata premiata, infatti gli organizzatori hanno deciso di premiare tutte le donne iscritte alla gara!

A vincere la gara è stato Rosario Baratono, forte atleta canavesano nel tempo di 1h16′.

Tra le donne la nazionale di triathlon Beatrice Lanza vinceva senza problemi con il tempo di 1h26′.

Ed io? Sono arrivata in pulmino seguendo l’ultimo concorrente che è rimasto nel tempo limite di 2h30′. Sono stata contenta lo stesso perché mi sono estasiata ad osservare il paesaggio, che sicuramente correndo in gara non l’avrei neanche notato, ho fatto amicizia con l’autista del pulmino, un piemontese verace di 75 anni che 3 anni fa ha gareggiato nella maratona di New York e mi ha raccontato tante storie di gente che vive nei posti attraversati. Se dovessi dare un voto a questa gara gli darei 10, gli organizzatori hanno già stabilito la data per il prossimo anno, resterà il 2 giugno, penso che questa è una di quelle gare destinate a crescere come numero di partecipanti ed io glielo auguro.

In allegato la classifica completa.

Carmela Vergura

biografia "Pratico sport dall'età di 14 anni e dopo anni di bicicletta, nuoto, triathlon e sci di fondo oggi è diventata molto importante nella mia cultura e vita sportiva la corsa in natura, il Trail running. Partecipo a trail e  sky race, in giro per il mondo: dal Canada, alla Scozia, alla Slovenia, alla Spagna, alla Romania. In Sicilia ho corso sull’Etna, in Spagna ho corso ad Olla De Nuria, in Scozia sul Ben Nevis, in Romania a Moieciu de Sus, in Canada nell’Ontario, e poi ancora in Italia partecipando due volte al Tor Des Geants e moltissime gare in regioni diverse. Appena il tempo di riprendermi fisicamente da una gara e rimetto le scarpe da corsa con il desiderio di conseguire sempre un obiettivo. Indossare un pettorale, mi fa sentire forte e padrona di me stessa, e non importa se il risultato è un terzo, primo o ultimo posto, l’importante è partecipare. Chilometri e dislivelli fanno parte del mio vivere quotidiano, assieme alla cura del lavoro come insegnante di scuola e il divertimento a insegnare anche l’amore per l’acqua ai bambini e agli adulti. Sono sposata con un “marito” paziente Alessandro, anche lui sportivo appassionato di outdoor. Ho una figlia, Elisa, a cui tento di trasmettere la stessa passione per lo sport. L'impossibile diventa possibile è da sempre il mio motto."